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Nilde Iotti: sostenitrice del suffragio universale e madre fondatrice della Repubblica italiana
Livia Turco
Combattente della resistenza durante la seconda guerra mondiale, Leonilde “Nilde” Iotti è diventata una figura di primo piano del partito comunista italiano (PCI) che si è battuta per i diritti delle donne. Fervente sostenitrice di un’Europa equa e paritaria, ha portato con decisione la battaglia per il suffragio universale a livello europeo.
Una volta terminata la seconda guerra mondiale, Nilde Iotti è diventata una delle principali organizzatrici dell’Unione delle donne italiane, organizzazione controllata dal PCI. Grazie al suffragio femminile istituito nel 1945, Iotti ha ricevuto il sostegno elettorale di molte donne italiane. Eletta nel 1946 all’Assemblea costituente, le è stato affidato il compito di redigere la sezione dedicata alla politica familiare della nuova Costituzione repubblicana.
Si è battuta energicamente per i diritti delle donne durante tutta la sua carriera politica, sostenendo e promuovendo con successo l’introduzione di leggi sul di divorzio e l’aborto in Italia, che rappresentavano assolute priorità per il movimento delle donne.
Livia Turco è una figura centrale della politica italiana, nota per il suo impegno su temi sociali, dell’immigrazione, della salute e dell’uguaglianza.
Cresciuta in una famiglia operaia cattolica, si trasferisce a Torino dove si laurea in Filosofia.
Nel corso della sua carriera parlamentare (dal 1987 al 2013, tra Camera e Senato), ricopre incarichi di governo importanti: è stata Ministra per la Solidarietà Sociale tra il 1996 e il 2001, nei governi di centrosinistra, e Ministra della Salute dal 2006 al 2008. Tra le sue leggi più note: la “Turco-Napolitano” sul tema dell’immigrazione (1998), la legge quadro per i servizi sociali (328/2000), e le norme per maternità, paternità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro (legge 53/2000).
Dopo l’attività parlamentare ha continuato a occuparsi di questioni civili e sociali anche tramite la presidenza della Fondazione Nilde Iotti.
