La Sicilia del dopoguerra

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Nell’isola, la situazione sociale del 1944 era grave. In molte zone, imperversava il banditismo mentre si moltiplicarono le manifestazioni di protesta e, in molti centri, si verificarono insurrezioni popolari per la mancanza di beni alimentari, contro la politica degli ammassi obbligatori del grano, contro la leva al grido di “non si parte”. Aldisio tuonò al complotto reazionario, montato dai neo-fascisti di Salò o dai separatisti, e i partiti del Cln si accordarono all’alto commissario. In realtà quelle agitazioni non espressero nessuna linea politica e nessuna leadership; neo-fascisti e separatisti semplicemente tentarono di inserirvisi, al contrario dei comunisti, frenati dalla necessità di rispettare le compatibilità politiche segnate dalla loro partecipazione ai governi di unità nazionale. Diverso il caso delle lotte contadine, che trassero alimento a partire dall’ottobre del ’44 proprio dai decreti per il migliore riparto del prodotto colonico, e per l’occupazione delle terre incolte da parte delle cooperative…

Per approfondire:

https://www.italia-liberazione.it/portalenuovo/60moliberazione/PAGINE/REL_19.HTM

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