17/1/26 Il Vangelo secondo Dario Fo

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Villa Abbamer Grottaferrata

Marco Campedelli

Il Vangelo secondo Dario Fo

Spettacolo

A partire da un intenso incontro con Dario Fo, il teologo, scrittore e burattinaio Marco Campedelli – cui Alda Merini dedicò La clinica dell’abbandono – ripercorre l’opera del premio Nobel, in primis Mistero buffo, mettendo al centro la fragile quanto suggestiva ipotesi che Gesù avesse fondato una compagnia teatrale itinerante, fatta di pescatori, ex esattori delle imposte e donne, per trasmettere il suo messaggio rivoluzionario.

«A Sorrivoli Marco (Campedelli) chiede a Dario (Fo): “E se Gesù avesse messo su una Compagnia teatrale?”. Dario ci pensa un attimo, poi risponde che l’idea non è male. Certo, non un teatro stabile ma un teatro di strada, un teatro itinerante».
«“E se Gesù avesse messo davvero in piedi un teatro? Una compagnia girovaga per raccontare il mondo alla rovescia?” Lo chiesi a Dario Fo al Castello di Sorrivoli. Fo, facendo gli occhi grandi, rispose “E perché no?”. Un Gesù “figlio d’arte”, del più grande drammaturgo dell’universo, un Gesù giullare, che svela i segreti di Dio mentre smaschera la macchina del potere: cosa avrebbe provocato il teatro del vangelo se non fosse stato censurato? Ripercorrendo l’opera desacralizzante di Fo, da Mistero Buffo a Lu Santo Jullare Francesco e non solo, mi sono messo alla scuola del teatro viaggiante del Nazareno, rivendicando uno spazio rispetto a un sistema teologico e a una macchina di potere che hanno continuato a nascondere la forza eversiva e rivoluzionaria del messaggio di Gesù».

Marco Campedelli è narratore, saggista, teologo, grande professore, burattinaio (letteralmente, non metaforicamente). Ma queste sono categorie professionali, maschere pirandelliane. Marco Campedelli è molto di più, è una missione, quella di testimoniare i grandi valori della giustizia e della libertà attraverso ciò che gli riesce meglio: raccontare storie. È un poeta eretico e gentile, un provocatore, un uomo del «giusto dissenso», uno scomodo partigiano fastidiato dall’indifferenza e dall’ingiustizia, ma soprattutto è stato ed è un grande regalo lungo il sentiero della vita, per chiunque lo incontri.